Questo fumetto nasce dalla necessità di togliermi dalle spalle (ma solo di tanto in tanto) il peso delle responsabilità educative.
Faccio l'educatrice o sono un'educatrice?
Un pò lo sono, per propensione naturale.
Invidio i colleghi che, finita la giornata, dismettono con facilità le vesti professionali. Io arrivo a fine anno animata per disperazione dall'intento di cambiare mestiere. Magari non senza responsabilità ma dirette verso oggetti inanimati. Non è che la mia propensione, simile a quella di molti, aspiri alla santità: nella tensione dell'impegno si covano rancori di cui gli altri non hanno colpa e che non meritano.
La rete di rapporti generata dalla professione educativa e la molteplicità dei contesti offrono una casistica infinita di situazioni succose per un fumetto.
Non per questo tutte divertenti.
Anzi, spesso non c'è niente da ridere!
